Dal 17 febbraio al 3 marzo scorsi hanno avuto luogo tre Corsi di Aggiornamento destinati agli allevatori organizzati dai tecnici dell’Associazione Allevatori.
L’emergenza Covid-19 ha imposto di organizzarli via web impedendo quel momento di aggregazione che risultava essere molto gradito e che siamo fiduciosi potrà riprendere in un prossimo futuro.
Il collegamento on-line ha comunque permesso di raggiungere numerosi allevatori ed operatori del settore di altre Regioni italiane e di avere per questo un ottimo feedback. Infine la DAD, ormai entrata nella quotidianità delle scuole, ha fatto si che anche gli studenti degli Istituti Agrari della Regione e del Cefap si siano potuti collegare in buon numero durante tutti gli incontri rendendoli un momento didattico molto apprezzato.
Il tema dominante dei Corsi proposti in questa stagione è stato quello del benessere animale. La scelta è ricaduta su questo argomento perché le politiche ambientali dell’UE, fin dagli anni 80, hanno contribuito a migliorare il benessere degli animali allevati tramite l’emanazione di norme che garantiscono la loro protezione. L’interesse verso questo argomento si è fatto ancor più evidente dal momento in cui la Politica Agricola Comune (PAC), dal 1° gennaio 2007, ha inserito il benessere animale tra i criteri obbligatori da rispettare nell’ambito della cosiddetta “condizionalità” ai sensi del regolamento (CE) n. 1782/03.
Inoltre l’aumentata attenzione dell’opinione pubblica e dei consumatori in materia di tutela degli animali è fuori discussione con un aumento esponenziale di consumo di prodotti che derivano da animali allevati rispettandone il benessere. È comunque indispensabile che la tutela del benessere degli animali avvenga solo attraverso l’implementazione di un sistema che soddisfi da una parte le aspettative dei cittadini consumatori, e dall’altra che permetta alle aziende zootecniche di ottenere un reddito adeguato all’impegno profuso quotidianamente.
Il ciclo dei convegni è stato aperto dal Dott. Lorenzo Leso dell’Università degli Studi di Firenze con un webinar dal titolo “Lettiera compost per vacche da latte: sarà la stalla del futuro?”.
Il Dott. Leso segue e studia ormai da molti anni le applicazioni dei sistemi compost in ambito europeo. Benessere è la parola d’ordine con conseguente esaltazione dei parametri produttivi, riproduttivi e miglioramento della longevità degli animali stabulati.
A seguito della presentazione delle peculiarità della lettiera compost è stata fatta un’attenta disamina dei costi/benefici di tale sistema a confronto del sistema tradizionale di allevamento per concludere che probabilmente una soluzione per il futuro potrebbe essere rappresentata da una stabulazione “classica” a cuccette per primipare e secondipare per poi passare su lettiera compost dalla terza lattazione in avanti; sicuramente compost barn per manze, vacche in asciutta e zona parto.
Qualche ora di pascolo con finalità funzionali sarebbe la classica ciliegina sulla torta.
Il secondo webinar, che si è svolto nella mattinata del 24 febbraio, ha avuto come argomento “L’assistenza della vacca al parto e la gestione del vitello”.
Due aspetti gestionali che, assieme alla fertilità delle bovine, rappresentano sicuramente i punti focali del management di un allevamento con vacche da latte. Un azienda con una soddisfacente fertilità, cui però seguono la perdita o un non corretto allevamento e gestione della vitella destinata a diventare domani una vacca da latte, rischia di vedere compromessa la sua economicità.
Relatrice di questo incontro è stata la dottoressa Nadia Borsato, proveniente dalla provincia di Treviso, veterinaria libero professionista, buiatra, che opera da diversi anni come consulente nel vicino Veneto ed anche nella nostra regione.
Diversi gli argomenti trattati.
ASSISTENZA E PREPARAZIONE AL PARTO. Sono state analizzate tutte le cause fisiologiche ed ormonali indotte dal vitello, dalla sequenza e la corretta durata delle varie fasi (contrazioni, fase espulsiva, rottura delle acque, fuoriuscita del vitello, espulsione della placenta), alle poche ma indispensabili regole da seguire (pulizia, uso dei guanti, lubrificazione, uso dei cordini, trazione corretta), al comportamento da seguire a fronte delle possibili distocie (malposizionamenti, restrizione del canale del parto, malformazioni, torsione uterina).- - PRIME CURE DEL VITELLO (corretto posizionamento, disinfezione ombelicale).
- COLOSTRATURA. È stata messa in evidenza la straordinaria importanza del colostro, terapia ideale per il vitello (azione contro i patogeni, no tempi di sospensione, costo limitato, ampio spettro di azione), nonché le regole corrette da seguire nella somministrazione (qualità, quantità, tempo, temperatura).
- - PREVENZIONE E GESTIONE DELLE MALATTIE ENTERICHE E RESPIRATORIE. Per quanto riguarda la diarrea, la relatrice si è soffermata sugli accorgimenti da adottare per evitare la disidratazione del vitello, dall’uso corretto delle flebo reidratanti, al riscaldamento delle sacche, dalla copertura con le mantelle all’uso di paglia asciutta ed abbondante. Le patologie respiratorie sono auspicabilmente da limitare, visto che una forma respiratoria più o meno grave (esempio polmonite), rischia di com-
promettere in maniera irreversibile lo sviluppo e la successiva fertilità dell’animale. Allo scopo sono state dettate anche in tale contesto le principali regole da seguire (controllo delle malattie, disinfezione ombelicale, ambienti puliti e soprattutto asciutti, rimonta pianificata in modo intelligente, raccolta dei dati). - - GESTIONE DELLO SVEZZAMENTO. Sono state analizzate le diverse tecniche ed i tempi dello svezzamento, l’indispensabile pulizia dell’ambiente, i vantaggi e gli svantaggi nell’uso delle allattatrici, tutti gli accorgimenti e le procedure adottate allo scopo di limitare lo stress in questa importante e delicata fase della vita di una vitella, presupposto indispensabile per garantire la massima espressione della potenzialità genetica e fisiologica della vacca del domani.
L’ultimo webinar ha avuto luogo il giorno 3 marzo con titolo “ClassyFarm ed allevamento sostenibile: una opportunità per la filiera dei bovini”.
Premessa all’organizzazione di questo incontro è che la sostenibilità degli allevamenti oggi non è vista dal consumatore unicamente come quantità di emissioni di gas serra ma anche come mantenimento degli animali secondo i parametri del loro benessere. Il benessere animale, il corretto utilizzo dei farmaci e la biosicurezza, oltre che essere i pilastri su cui si basa la valutazione ClassyFarm, sono temi sensibili sempre più richiesti da chi trasforma e da chi consuma il prodotto ma possono rivelarsi un valido ausilio anche per migliorare la gestione e il reddito dell’azienda agricola.
Proprio per l’interesse complessivo di tutta la filiera all’argomento si è cercato di coinvolgere tutti gli attori che la compongono a cominciare dal Dott. Paolo Bulgarelli responsabile qualità del latte acquistato di Parmalat in rappresentanza di una grande multinazionale di trasformazione, continuando con la dott.ssa Norma Arrigoni dell’Ist. Zooprofilattico dell’Emilia Romagna, Andrea Peresson e Martina Ricci veterinari regionali di area C: igiene allevamenti e produzioni zootecniche che rappresentano le autorità sanitarie dedite al controllo in azienda, per finire col Dott. Michele Blasi direttore del Dipartimento Qualità Agroalimentari ente di certificazione di molte eccellenze italiane. Questa la sintesi dei diversi interventi. “La sostenibilità, intesa come sostenibiltà ambientale, economica e sociale deve essere un impegno comune tra allevatori e trasformatori” è stata la premessa del dott. Bulgarelli. In Europa la zootecnia attualmente produce circa il 4% dei gas effetto serra globali (metano in particolare) e la comunità europea ha come obiettivo, attraverso lo European Green Deal, di arrivare nel 2050 a zero emissioni nette.
Poiché l’impatto ambientale della confezione di latte o formaggio nello scaffale della distribuzione è rappresentato per l’80% dalla stalla è necessario che tutti gli attori della filiera si impegnino per la sua riduzione.
Tra le iniziative rivolte alla diminuzione del Carbon Footprint ci sono: il miglio ramento della gestione della mandria, il miglioramento della salute animale (benessere) e l’alimentazione di precisione e questi sono tutti parametri che posso no essere valutati attraverso l’utilizzo del la piattaforma Classyfarm. Lo studio e l’elaborazione dei dati aziendali raccolti porterà ad un miglioramento della managerialità dell’azienda permet tendo a trasformatori ed allevatori di essere al centro dello sviluppo sostenibile dell’agricoltura e della zootecnia per otte nere quelli che sono gli obiettivi di soste nibilità economica, sociale ed ambienta le di cui si parlava.
La dott.ssa Norma Arrigoni ha Illustrato i dati relativi al PSR R.E.R. 5004933 volto alla riduzione del consumo di antibiotici nella produzione del latte destinato alla produzione di formaggi DOP regionali, contribuendo a diminuire il rischio di insorgenza dei fenomeni di antibiotico resistenza.
Grazie ad una importante attività di for mazione ed informazione di allevatori e veterinari e all’applicazione di modifiche gestionali che non hanno necessitato di investimenti infrastrutturali, si sono ottenuti ottimi risultati portando ad un miglioramento generale delle condizioni medie di benessere e biosicurezza oltre ad una significativa riduzione nell’utilizzo di antibiotici e di HPCIA (High priority critically important antimicrobics). Interessante inoltre il fatto che alcune filiere, tra le quali quella del Parmigiano Reggiano, abbiano intenzione di attuare una premialità in base al benessere animale valutato in azienda.
Il dott. Peresson e la dott.ssa Ricci hanno poi spiegato le funzionalità del siste ma operativo Classyfarm che diventa uno strumento operativo che migliora e facilita il rapporto tra l’operatore e le autorità sanitarie attraverso l’intermedia zione del veterinario aziendale. L’utilizzo di apposite check list da parte del libero professionista permetterà di rilevare precocemente eventuali problematiche pre senti nelle aziende e di porvi rimedio in tempi stabiliti evidenziando alle autorità sanitarie l’esistenza di una reale proatti vità tra le due componenti e di facilitare il controllo ufficiale.
I dati costantemente aggiornati permetteranno di categorizzare il livello del rischio dell’allevamento rafforzando il si stema dell’autocontrollo e permettendo agli allevatori un raffronto anche con altri allevamenti della stessa zona.
Ultimo relatore della mattinata è stato il dott. Michele Blasi di DQA il quale ha esposto la certificazione proposta del sistema allevatori AIA definita “Gli allevamenti del benessere”. La valutazione del benessere animale degli allevamenti aderenti a questa certificazione viene effettuata abbinando i dati Classyfarm con l’indice aziendale ottenuto dall’elaborazione dei dati del controllo funzionale dell’Associazione Al levatori. Tale indice è composto da 5 in dicatori, ciascuno sintesi del benessere medio di tutti gli animali presenti in alle vamento e ricalcolato dopo ogni controllo funzionale.
Gli indicatori sono i seguenti: Giorni di lattazione, Cellule somatiche, Longevità, Acidosi e Chetosi.
Gli allevamenti che ottengono la certifi cazione sono solo quelli che ottengono un valore complessivo di Classyfarm ol tre il 60% e che hanno al massimo uno solo dei cinque indicatori AIA a rischio.
Desideriamo infine ringraziare tutti colo ro che hanno partecipato come relatori ai webinar e tutti quelli che si sono col legati e vi hanno assistito augurandoci che questa modalità di incontro sia stata efficace e gradita.
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Dal 17 febbraio al 3 marzo scorsi hanno avuto luogo tre Corsi di Aggiornamento destinati agli allevatori organizzati dai tecnici dell’Associazione Allevatori.
L’emergenza Covid-19 ha imposto di organizzarli via web impedendo quel momento di aggregazione che risultava essere molto gradito e che siamo fiduciosi potrà riprendere in un prossimo futuro.
Il collegamento on-line ha comunque permesso di raggiungere numerosi allevatori ed operatori del settore di altre Regioni italiane e di avere per questo un ottimo feedback. Infine la DAD, ormai entrata nella quotidianità delle scuole, ha fatto si che anche gli studenti degli Istituti Agrari della Regione e del Cefap si siano potuti collegare in buon numero durante tutti gli incontri rendendoli un momento didattico molto apprezzato.
Il tema dominante dei Corsi proposti in questa stagione è stato quello del benessere animale. La scelta è ricaduta su questo argomento perché le politiche ambientali dell’UE, fin dagli anni 80, hanno contribuito a migliorare il benessere degli animali allevati tramite l’emanazione di norme che garantiscono la loro protezione. L’interesse verso questo argomento si è fatto ancor più evidente dal momento in cui la Politica Agricola Comune (PAC), dal 1° gennaio 2007, ha inserito il benessere animale tra i criteri obbligatori da rispettare nell’ambito della cosiddetta “condizionalità” ai sensi del regolamento (CE) n. 1782/03.
Inoltre l’aumentata attenzione dell’opinione pubblica e dei consumatori in materia di tutela degli animali è fuori discussione con un aumento esponenziale di consumo di prodotti che derivano da animali allevati rispettandone il benessere. È comunque indispensabile che la tutela del benessere degli animali avvenga solo attraverso l’implementazione di un sistema che soddisfi da una parte le aspettative dei cittadini consumatori, e dall’altra che permetta alle aziende zootecniche di ottenere un reddito adeguato all’impegno profuso quotidianamente.
Il ciclo dei convegni è stato aperto dal Dott. Lorenzo Leso dell’Università degli Studi di Firenze con un webinar dal titolo “Lettiera compost per vacche da latte: sarà la stalla del futuro?”.
Il Dott. Leso segue e studia ormai da molti anni le applicazioni dei sistemi compost in ambito europeo. Benessere è la parola d’ordine con conseguente esaltazione dei parametri produttivi, riproduttivi e miglioramento della longevità degli animali stabulati.
A seguito della presentazione delle peculiarità della lettiera compost è stata fatta un’attenta disamina dei costi/benefici di tale sistema a confronto del sistema tradizionale di allevamento per concludere che probabilmente una soluzione per il futuro potrebbe essere rappresentata da una stabulazione “classica” a cuccette per primipare e secondipare per poi passare su lettiera compost dalla terza lattazione in avanti; sicuramente compost barn per manze, vacche in asciutta e zona parto.
Qualche ora di pascolo con finalità funzionali sarebbe la classica ciliegina sulla torta.
Il secondo webinar, che si è svolto nella mattinata del 24 febbraio, ha avuto come argomento “L’assistenza della vacca al parto e la gestione del vitello”.
Due aspetti gestionali che, assieme alla fertilità delle bovine, rappresentano sicuramente i punti focali del management di un allevamento con vacche da latte. Un azienda con una soddisfacente fertilità, cui però seguono la perdita o un non corretto allevamento e gestione della vitella destinata a diventare domani una vacca da latte, rischia di vedere compromessa la sua economicità.
Relatrice di questo incontro è stata la dottoressa Nadia Borsato, proveniente dalla provincia di Treviso, veterinaria libero professionista, buiatra, che opera da diversi anni come consulente nel vicino Veneto ed anche nella nostra regione.
Diversi gli argomenti trattati.
ASSISTENZA E PREPARAZIONE AL PARTO. Sono state analizzate tutte le cause fisiologiche ed ormonali indotte dal vitello, dalla sequenza e la corretta durata delle varie fasi (contrazioni, fase espulsiva, rottura delle acque, fuoriuscita del vitello, espulsione della placenta), alle poche ma indispensabili regole da seguire (pulizia, uso dei guanti, lubrificazione, uso dei cordini, trazione corretta), al comportamento da seguire a fronte delle possibili distocie (malposizionamenti, restrizione del canale del parto, malformazioni, torsione uterina).- - PRIME CURE DEL VITELLO (corretto posizionamento, disinfezione ombelicale).
- COLOSTRATURA. È stata messa in evidenza la straordinaria importanza del colostro, terapia ideale per il vitello (azione contro i patogeni, no tempi di sospensione, costo limitato, ampio spettro di azione), nonché le regole corrette da seguire nella somministrazione (qualità, quantità, tempo, temperatura).
- - PREVENZIONE E GESTIONE DELLE MALATTIE ENTERICHE E RESPIRATORIE. Per quanto riguarda la diarrea, la relatrice si è soffermata sugli accorgimenti da adottare per evitare la disidratazione del vitello, dall’uso corretto delle flebo reidratanti, al riscaldamento delle sacche, dalla copertura con le mantelle all’uso di paglia asciutta ed abbondante. Le patologie respiratorie sono auspicabilmente da limitare, visto che una forma respiratoria più o meno grave (esempio polmonite), rischia di com-
promettere in maniera irreversibile lo sviluppo e la successiva fertilità dell’animale. Allo scopo sono state dettate anche in tale contesto le principali regole da seguire (controllo delle malattie, disinfezione ombelicale, ambienti puliti e soprattutto asciutti, rimonta pianificata in modo intelligente, raccolta dei dati). - - GESTIONE DELLO SVEZZAMENTO. Sono state analizzate le diverse tecniche ed i tempi dello svezzamento, l’indispensabile pulizia dell’ambiente, i vantaggi e gli svantaggi nell’uso delle allattatrici, tutti gli accorgimenti e le procedure adottate allo scopo di limitare lo stress in questa importante e delicata fase della vita di una vitella, presupposto indispensabile per garantire la massima espressione della potenzialità genetica e fisiologica della vacca del domani.
L’ultimo webinar ha avuto luogo il giorno 3 marzo con titolo “ClassyFarm ed allevamento sostenibile: una opportunità per la filiera dei bovini”.
Premessa all’organizzazione di questo incontro è che la sostenibilità degli allevamenti oggi non è vista dal consumatore unicamente come quantità di emissioni di gas serra ma anche come mantenimento degli animali secondo i parametri del loro benessere. Il benessere animale, il corretto utilizzo dei farmaci e la biosicurezza, oltre che essere i pilastri su cui si basa la valutazione ClassyFarm, sono temi sensibili sempre più richiesti da chi trasforma e da chi consuma il prodotto ma possono rivelarsi un valido ausilio anche per migliorare la gestione e il reddito dell’azienda agricola.
Proprio per l’interesse complessivo di tutta la filiera all’argomento si è cercato di coinvolgere tutti gli attori che la compongono a cominciare dal Dott. Paolo Bulgarelli responsabile qualità del latte acquistato di Parmalat in rappresentanza di una grande multinazionale di trasformazione, continuando con la dott.ssa Norma Arrigoni dell’Ist. Zooprofilattico dell’Emilia Romagna, Andrea Peresson e Martina Ricci veterinari regionali di area C: igiene allevamenti e produzioni zootecniche che rappresentano le autorità sanitarie dedite al controllo in azienda, per finire col Dott. Michele Blasi direttore del Dipartimento Qualità Agroalimentari ente di certificazione di molte eccellenze italiane. Questa la sintesi dei diversi interventi. “La sostenibilità, intesa come sostenibiltà ambientale, economica e sociale deve essere un impegno comune tra allevatori e trasformatori” è stata la premessa del dott. Bulgarelli. In Europa la zootecnia attualmente produce circa il 4% dei gas effetto serra globali (metano in particolare) e la comunità europea ha come obiettivo, attraverso lo European Green Deal, di arrivare nel 2050 a zero emissioni nette.
Poiché l’impatto ambientale della confezione di latte o formaggio nello scaffale della distribuzione è rappresentato per l’80% dalla stalla è necessario che tutti gli attori della filiera si impegnino per la sua riduzione.
Tra le iniziative rivolte alla diminuzione del Carbon Footprint ci sono: il miglio ramento della gestione della mandria, il miglioramento della salute animale (benessere) e l’alimentazione di precisione e questi sono tutti parametri che posso no essere valutati attraverso l’utilizzo del la piattaforma Classyfarm. Lo studio e l’elaborazione dei dati aziendali raccolti porterà ad un miglioramento della managerialità dell’azienda permet tendo a trasformatori ed allevatori di essere al centro dello sviluppo sostenibile dell’agricoltura e della zootecnia per otte nere quelli che sono gli obiettivi di soste nibilità economica, sociale ed ambienta le di cui si parlava.
La dott.ssa Norma Arrigoni ha Illustrato i dati relativi al PSR R.E.R. 5004933 volto alla riduzione del consumo di antibiotici nella produzione del latte destinato alla produzione di formaggi DOP regionali, contribuendo a diminuire il rischio di insorgenza dei fenomeni di antibiotico resistenza.
Grazie ad una importante attività di for mazione ed informazione di allevatori e veterinari e all’applicazione di modifiche gestionali che non hanno necessitato di investimenti infrastrutturali, si sono ottenuti ottimi risultati portando ad un miglioramento generale delle condizioni medie di benessere e biosicurezza oltre ad una significativa riduzione nell’utilizzo di antibiotici e di HPCIA (High priority critically important antimicrobics). Interessante inoltre il fatto che alcune filiere, tra le quali quella del Parmigiano Reggiano, abbiano intenzione di attuare una premialità in base al benessere animale valutato in azienda.
Il dott. Peresson e la dott.ssa Ricci hanno poi spiegato le funzionalità del siste ma operativo Classyfarm che diventa uno strumento operativo che migliora e facilita il rapporto tra l’operatore e le autorità sanitarie attraverso l’intermedia zione del veterinario aziendale. L’utilizzo di apposite check list da parte del libero professionista permetterà di rilevare precocemente eventuali problematiche pre senti nelle aziende e di porvi rimedio in tempi stabiliti evidenziando alle autorità sanitarie l’esistenza di una reale proatti vità tra le due componenti e di facilitare il controllo ufficiale.
I dati costantemente aggiornati permetteranno di categorizzare il livello del rischio dell’allevamento rafforzando il si stema dell’autocontrollo e permettendo agli allevatori un raffronto anche con altri allevamenti della stessa zona.
Ultimo relatore della mattinata è stato il dott. Michele Blasi di DQA il quale ha esposto la certificazione proposta del sistema allevatori AIA definita “Gli allevamenti del benessere”. La valutazione del benessere animale degli allevamenti aderenti a questa certificazione viene effettuata abbinando i dati Classyfarm con l’indice aziendale ottenuto dall’elaborazione dei dati del controllo funzionale dell’Associazione Al levatori. Tale indice è composto da 5 in dicatori, ciascuno sintesi del benessere medio di tutti gli animali presenti in alle vamento e ricalcolato dopo ogni controllo funzionale.
Gli indicatori sono i seguenti: Giorni di lattazione, Cellule somatiche, Longevità, Acidosi e Chetosi.
Gli allevamenti che ottengono la certifi cazione sono solo quelli che ottengono un valore complessivo di Classyfarm ol tre il 60% e che hanno al massimo uno solo dei cinque indicatori AIA a rischio.
Desideriamo infine ringraziare tutti colo ro che hanno partecipato come relatori ai webinar e tutti quelli che si sono col legati e vi hanno assistito augurandoci che questa modalità di incontro sia stata efficace e gradita.