Il Laboratorio Analisi dell’Associazione Allevatori del Friuli-Venezia Giulia esegue da anni la determinazione della fosfatasi alcalina nel latte, secondo il metodo di prova accreditato ISO 11816- 1:2013 (IDF 155-1:2013) e nel formaggio secondo la metodica non accreditata ISO 11816-2:2013 (IDF 155-2:2013). L’accreditamento è l’attestazione, da parte di un Ente super partes (in Italia è Accredia), della competenza, indipen denza e imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica e dei laboratori di prova e taratura.
La fosfatasi alcalina è un enzima, con un pH ottimale variabile in base alla natura del substrato su cui si trova, che presen ta al suo interno il magnesio, con funzione stimolante dell’attività catalizzatrice svolta dallo zinco.
La determinazione viene eseguita uti lizzando l’apparecchiatura “Fluorophos FLM200”, prodotta dalla ditta Advanced Instruments. Lo strumento opera se condo la tecnica della fluorescenza. Le molecole vengono eccitate ad un livello di energia superiore attraverso radiazioni elettromagnetiche, a cui segue il ritorno al livello energetico precedente con con seguente emissione di luce, chiamata fluorescenza. Un’importante peculiarità della tecnica di prova è l’elevata sensibilità, che permette di misurare con centrazioni di analita pari a 10-10 g/ml. Il funzionamento del Fluorophos preve de l’utilizzo di un substrato specifico di estere aromatico monofosforico che non è fluorescente in soluzione, ma che a contatto con la fosfatasi alcalina, subisce un’idrolisi del substrato del radicale fosfato e diventa altamente fluorescente. La reazione può essere misurata attra verso un fluorimetro alla temperatura di 38°C in un periodo di tempo di 3 minu ti, che include la preincubazione del substrato e del campione, seguita dalle letture.
L’enzima ha una resistenza al calore di poco superiore a quella dei batteri patogeni non sporigeni del latte, per questo
la sua determinazione può essere utilizzata a fini tecnologici per verificare l’avvenuto trattamento di pastorizzazione. Inoltre, il Regolamento CEE 1664/2006 stabilisce il limite di attività della fosfa tasi alcalina in latte pastorizzato bovino a 350 mU/l. Un’unità di attività della fosfatasi alcalina corrisponde alla quantità di enzima fosfatasi alcalina che catalizza la trasformazione di 1 micromole di sub strato al minuto.
Il Laboratorio garantisce la qualità del dato finale attraverso una serie di con trolli giornalieri, come ad esempio l’uti lizzo di campioni a titolo noto forniti dalla ditta produttrice, oltre alla partecipazio ne ai Proficiency Tests provider “LGC Standards” e al Ring Test Sperimenta le organizzato dal Laboratorio Analisi dell’Associazione Italiana Allevatori. Il Laboratorio dell’AAFVG mette a disposizione questa ulteriore analisi, per permettere alla propria utenza di ottem perare alle procedure di autocontrollo aziendale.
La determinazione quantitativa della fosfatasi alcalina
Il Laboratorio Analisi dell’Associazione Allevatori del Friuli-Venezia Giulia esegue da anni la determinazione della fosfatasi alcalina nel latte, secondo il metodo di prova accreditato ISO 11816- 1:2013 (IDF 155-1:2013) e nel formaggio secondo la metodica non accreditata ISO 11816-2:2013 (IDF 155-2:2013). L’accreditamento è l’attestazione, da parte di un Ente super partes (in Italia è Accredia), della competenza, indipen denza e imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica e dei laboratori di prova e taratura.
La fosfatasi alcalina è un enzima, con un pH ottimale variabile in base alla natura del substrato su cui si trova, che presen ta al suo interno il magnesio, con funzione stimolante dell’attività catalizzatrice svolta dallo zinco.
La determinazione viene eseguita uti lizzando l’apparecchiatura “Fluorophos FLM200”, prodotta dalla ditta Advanced Instruments. Lo strumento opera se condo la tecnica della fluorescenza. Le molecole vengono eccitate ad un livello di energia superiore attraverso radiazioni elettromagnetiche, a cui segue il ritorno al livello energetico precedente con con seguente emissione di luce, chiamata fluorescenza. Un’importante peculiarità della tecnica di prova è l’elevata sensibilità, che permette di misurare con centrazioni di analita pari a 10-10 g/ml. Il funzionamento del Fluorophos preve de l’utilizzo di un substrato specifico di estere aromatico monofosforico che non è fluorescente in soluzione, ma che a contatto con la fosfatasi alcalina, subisce un’idrolisi del substrato del radicale fosfato e diventa altamente fluorescente. La reazione può essere misurata attra verso un fluorimetro alla temperatura di 38°C in un periodo di tempo di 3 minu ti, che include la preincubazione del substrato e del campione, seguita dalle letture.
L’enzima ha una resistenza al calore di poco superiore a quella dei batteri patogeni non sporigeni del latte, per questo
la sua determinazione può essere utilizzata a fini tecnologici per verificare l’avvenuto trattamento di pastorizzazione. Inoltre, il Regolamento CEE 1664/2006 stabilisce il limite di attività della fosfa tasi alcalina in latte pastorizzato bovino a 350 mU/l. Un’unità di attività della fosfatasi alcalina corrisponde alla quantità di enzima fosfatasi alcalina che catalizza la trasformazione di 1 micromole di sub strato al minuto.
Il Laboratorio garantisce la qualità del dato finale attraverso una serie di con trolli giornalieri, come ad esempio l’uti lizzo di campioni a titolo noto forniti dalla ditta produttrice, oltre alla partecipazio ne ai Proficiency Tests provider “LGC Standards” e al Ring Test Sperimenta le organizzato dal Laboratorio Analisi dell’Associazione Italiana Allevatori. Il Laboratorio dell’AAFVG mette a disposizione questa ulteriore analisi, per permettere alla propria utenza di ottem perare alle procedure di autocontrollo aziendale.