Formazione 2025
I CORSI
Il mercato del latte crudo spot in Italia ha registrato un importante aumento dei prezzi, arrivando a quasi 70 euro/100 kg nei primi giorni di novembre 2024, come riportato dalle CCIAA di Verona e Metropolitana di Milano MonzaBrianza Lodi.
Il trend di crescita, figlio di una congiuntura favorevole per il settore lattiero-caseario che comprende anche un basso costo delle materie prime, favorisce la massimizzazione dei ricavi, facendo presupporre una rincorsa a nuovi investimenti nelle aziende agricole per adeguarsi all'evoluzione del mercato. Tuttavia ad oggi, nonostante questa favorevole situazione, ancora molte aziende non intendono investire, soprattutto in strutture, temendo un’evoluzione negativa del mercato nel medio periodo, preferendo accantonare i ricavi per far fronte a possibili scenari negativi futuri.
Il team di CLAL, composto da professionisti con background specialistici diversificati, nel corso degli anni, ha saputo seguire e modellare i cambiamenti nel settore Lattiero Caseario introducendo nuovi metodi di studio e proponendo analisi del mercato interpretandone andamento e tendenze, fornendo dati, notizie e sintesi mediante un'attività di informazione e formazione. Per queste caratteristiche, che consentono di avere una visione complessiva del breve-medio periodo, il Team di CLAL è in grado di fornire indicazioni di mercato utili agli allevatori per pianificare lo sviluppo della propria azienda.
L’impronta di carbonio (carbon footprint CF) è la misura della quantità di emissioni di gas serra rilasciate nell’atmosfera dalle attività di ogni persona, azienda, città ecc. La crescente attenzione nei confronti del cambiamento climatico e in generale per tutti i temi ambientali, ha stimolato anche il settore agro-zootecnico, a trovare sistemi credibili ed efficienti per qualificare i propri prodotti (latte, carne e derivati) anche in termini di sostenibilità.
La CF comprende sia le emissioni dirette, causate ad esempio bruciando combustibili fossili, che quelle indirette come quelle legate all’elettricità consumata (se proveniente da combustibili fossili). Per convenzione si misura in tonnellate di anidride carbonica (CO2) per anno, ma, in realtà, comprende le emissioni di tutti i gas che contribuiscono al riscaldamento globale, come metano, ossido di azoto, clorofluorocarburi.
Il calcolo viene effettuato sia sulle emissioni animali che su quelle dei macchinari utilizzati nella filiera (macchine agricole, impianti di trasformazione, mezzi di trasporto, macchinari destinati alla stalla ecc…). Gli strumenti oggi a disposizione e riconosciuti internazionalmente sono le linee guida fornite dall’IPCC (Intergovernmental Panel of Climate Change) basandosi sull’analisi dell’LCA (Life Cycle Assessment).
L’ARAL da qualche anno sta analizzando la CF delle aziende di vacche da latte e Il dott. Flavio Sommariva ci farà una panoramica sullo stato dell’arte nella regione Lombardia. In FVG la regione ha da poco finanziato un progetto (Università di Udine e AAFVG) denominato LCA-AAFVG attraverso il quale sarà possibile calcolare le emissioni dei nostri allevamenti e il prof. Mauro Spanghero, Ordinario settore scientifico AGR/18
Nutrizione e Alimentazione Animale e il Dott. Marco Bassi tecnico AAFVG, ne spiegheranno lo sviluppo e gli obiettivi.