«Non emerge alcun elemento tale da in ficiare la validità del regolamento sui pro dotti fitosanitari». Si conclude così il co municato stampa della Corte di giustizia dell’Unione europea relativo alla senten za su una questione sollevata nel 2017 da un tribunale penale francese. Ecco, in estrema sintesi, i termini del contenzioso. Alcuni militanti di organizzazioni ambientalistiche hanno danneggiato al cuni bidoni di diserbante contenente glifosato. È scattata l’accusa di «degrado e deterioramento di beni altrui». Nel corso del processo i magistrati francesi hanno deciso di interrogare la Corte di giustizia della Ue (il cosiddetto rinvio precauzio nale), in merito alla compatibilità con il principio di precauzione della normativa europea (regolamento n.1107/2009) sull’immissione in commercio di prodotti fitosanitari. «Le norme procedurali appli cabili all’autorizzazione dei prodotti fito sanitari, segnatamente ai prodotti contenenti glifosato – si legge nel comunicato della Corte – sono valide, in quanto non risulta in modo manifesto che i requisi ti stabiliti dalla normativa vigente siano insufficienti,ai fini della valutazione sui rischi per la salute». Inoltre, è stato sottolineato che la Commissione europea, dopo l’autorizzazione, può in qualunque momento rivedere la decisione alla luce di nuove conoscenze scientifiche e tecniche.
In definitiva, la Corte è dell’avviso che l’attuale assetto normativo sia idoneo ad assicurare il rispetto del principio di precauzione. Dal punto di vista procedurale, va ricordato che la sentenza della Corte di giustizia non incide direttamente sulla controversia sorta a livello nazio nale. Spetta, infatti, al giudice risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte.
Sentenza UE sul glifosato
«Non emerge alcun elemento tale da in ficiare la validità del regolamento sui pro dotti fitosanitari». Si conclude così il co municato stampa della Corte di giustizia dell’Unione europea relativo alla senten za su una questione sollevata nel 2017 da un tribunale penale francese. Ecco, in estrema sintesi, i termini del contenzioso. Alcuni militanti di organizzazioni ambientalistiche hanno danneggiato al cuni bidoni di diserbante contenente glifosato. È scattata l’accusa di «degrado e deterioramento di beni altrui». Nel corso del processo i magistrati francesi hanno deciso di interrogare la Corte di giustizia della Ue (il cosiddetto rinvio precauzio nale), in merito alla compatibilità con il principio di precauzione della normativa europea (regolamento n.1107/2009) sull’immissione in commercio di prodotti fitosanitari. «Le norme procedurali appli cabili all’autorizzazione dei prodotti fito sanitari, segnatamente ai prodotti contenenti glifosato – si legge nel comunicato della Corte – sono valide, in quanto non risulta in modo manifesto che i requisi ti stabiliti dalla normativa vigente siano insufficienti,ai fini della valutazione sui rischi per la salute». Inoltre, è stato sottolineato che la Commissione europea, dopo l’autorizzazione, può in qualunque momento rivedere la decisione alla luce di nuove conoscenze scientifiche e tecniche.
In definitiva, la Corte è dell’avviso che l’attuale assetto normativo sia idoneo ad assicurare il rispetto del principio di precauzione. Dal punto di vista procedurale, va ricordato che la sentenza della Corte di giustizia non incide direttamente sulla controversia sorta a livello nazio nale. Spetta, infatti, al giudice risolvere la causa conformemente alla decisione della Corte.